I demoni di San Pietroburgo


Regia: Giuliano Montaldo
Sceneggiatura: Paolo Serbandini, Monica Zapelli, Giuliano Montaldo
Attori: Miki Manojlovic, Carolina Crescentini, Anita Caprioli, Roberto Herlitzka, Filippo Timi, Pamela Villoresi, Giordano De Plano, Patrizia Sacchi, Giovanni Martorana, Sandra Ceccarelli
Produzione: Rai Cinema, Jean Vigo Italia
Distribuzione: 01 Distribution
Paese: Italia 2007
Uscita Cinema: 24/04/2008
Genere: Drammatico, Storico
Durata: 118 Min

Trama del film:
San Pietroburgo, 1860. Un attentato provoca la morte di un membro della famiglia imperiale. Pochi giorni dopo lo scrittore Fjodor Mikhajlovic Dostojevskij incontra Gusiev, un giovane che è ricoverato in un ospedale psichiatrico. Gusiev confessa di aver fatto parte del gruppo terroristico e rivela che i suoi compagni stanno preparando un piano per eliminare un altro parente dello Zar. Il giovane gli rivela anche l’indirizzo di Aleksandra, il loro capo. Dostojevskij deve trovarla e convincerla a fermare questo nuovo atto terroristico. Lo scrittore è sconvolto. Sta vivendo giorni terribili, pressato dai creditori, dall’imminente scadenza del termine di consegna di un nuovo libro, dai frequenti attacchi di epilessia. Di giorno, con l’aiuto di una giovane stenografa, Anna Grigorjevna, detta “Il giocatore”. Di notte continua l’affannosa ricerca del gruppo terroristico. “I vostri romanzi - gli dirà l’ispettore Pavlovic - sembrano scritti contro i rivoluzionari, ma in realtà sono più incendiari dei proclami terroristici”…

Alcune notizie:
Giuliano Montaldo torna al cinema, perseguitato a sua volta dal demone di un progetto che, presente da lungo tempo nella sua mente, scalpitava per venire alla luce. Ideato da Andrei Konchalovsky, I demoni di San Pietroburgo è insieme la storia di un uomo, la lettura di un artista e l'affresco di una Storia, che non smette di ripetersi.
Mescolando biografia e bibliografia, Montaldo si serve della più grande voce della letteratura russa per affrontare un discorso politico che, in ultima istanza, raccomanda di cercare l'Uomo e di fuggire dall'adesione cieca agli ideali astratti, scorciatoia fatale verso il delirio d'onnipotenza e la violenza. Come Dostojevskij, anche Montaldo non si è mai sottratto all'impegno sociale e ha fatto della propria arte un veicolo di passione e di riflessione scoperta, e ora può permettersi, dall'alto dell'età e dell'esperienza, di interrogarci tutti, con un'opera che ha la pretesa del classico e una forma che si mette interamente al servizio di questa pretesa.
In linea con le scelte letterarie ed eleganti della Jean Vigo Italia, ma anche con una forte tendenza all'illustrazione, il film afferma, nel dialogo e nel senso, che la vita è infinitamente più ricca di un romanzo, ma - miracolo - l'arte del racconto serve proprio a rendere più verosimili i fatti della vita. È impossibile non leggere in queste righe un'intenzione d'autore, ma altrettanto impossibile è non decretare, varie volte nel corso del film, il fallimento di quest'intenzione.
L'impianto marcatamente teatrale, che posiziona gli attori al centimetro, spoglia I demoni di San Pietroburgo della verosimiglianza che evoca e di cui necessiterebbe, dando luogo, talvolta, a sequenze dalla dinamica astrusa (il salvataggio del compagno prigioniero in Siberia) o eccessivamente verbosa.
Suggestivo nella fotografia e nell'ambientazione, ridondante nella metafora (l'aquila della libertà), a tratti appassionante e a tratti solo appassionato, il film di Giuliano Montaldo è un percorso leggermente faticoso, come quello delle tante scale che mette in scena. La salita vale la pena perché, in cima, ci sono Miki Manojlovic (Dostojevskij) e Roberto Herlitzka (Pavlovic), che danno, col solo volto, tutte le sfumature che mancano al testo.



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