Harry Potter e i doni della morte - riassunto capitolo 4

Capitolo 4 - I sette Potter

Prima di lasciare Privet Drive per l'ultima volta, conscio che non rivedrà mai più la casa, Harry porta Edvige a fare un "giro turistico": lo zerbino su cui vomitò Dudley dopo l'attacco dei dissennatori; la porta da cui entrò Silente un anno fa; lo sgabuzzino sotto le scale...
All'improvviso, un rombo assordante. Harry corre in cucina, si affaccia dalla finestra e vede... un mucchio di gente. Hagrid sull'enorme motocicletta di Sirius, con annesso sidecar; e poi, a cavallo di scope e di Thestral, ci sono Ron, Hermione, Moody, Fred e George, Bill, il signor Weasley, Tonks, Lupin, Fleur, Kingsley e Mundungus. Lupin e Tonks si sono sposati da poco, in una cerimonia molto discreta e raccolta. Harry porge le sue congratulazioni.
Ora bisogna portare via Harry da Privet Drive. Il funzionario ministeriale Pius Thicknesse (che come ricorderete è sotto Imperius), con la scusa di proteggere Harry, ha reso illegale connettere Privet Drive alla Metropolvere, posizionarvi una Passaporta o Materializzarsi. Inoltre, Harry è ancora minorenne quindi ha addosso la "Traccia": cioè il ministero si accorgerebbe subito se lui o qualcun altro facesse magia a Privet Drive. Non si può aspettare che la Traccia si spezzi (mancano 4 giorni al 31 luglio), perché in quell'istante Harry perderebbe la protezione di sua madre. Bisognerà quindi usare gli unici mezzi di trasporto per usare i quali non occorrono incantesimi: scope, Thestral e motocicletta.
L'incantesimo di Lily può essere spezzato anche prima del 31, se Harry smetterà di considerare "casa" Privet Drive numero 4. Bisogna spezzarlo prima, perché altrimenti Voldemort si precipiterà a catturare Harry alla mezzanotte del 31 luglio. Il piano è questo: dodici diverse case sono state attrezzate con tutte le protezioni magiche possibili. Si tratta delle abitazioni di vari membri dell'Ordine. Harry sarà condotto in una di queste case, e da lì prenderà una passaporta per la Tana.
Inoltre, per confondere le acque, ci saranno sette Harry Potter in volo stanotte, ciascuno diretto verso una delle case protette. Ovvero: sei persone si trasformeranno in Harry con la Pozione Polisucco. Si tratta di Ron, Hermione, Fred, George, Fleur e Mundungus. Ognuno volerà in compagnia di uno dei membri dell'Ordine. Il vero Harry sale sulla moto con Hagrid.
E poi, all'improvviso, dal nulla, si trovarono circondati. Almeno trenta figure incappucciate, sospese a mezz'aria, formavano un ampio circolo al centro del quale si erano diretti i membri dell'Ordine, ignari...Grida, lampi di luce verde da ogni parte: Hagrid lanciò un urlo e la motocicletta si capovolse. Harry non sapeva più dov'era: lampioni sopra di lui, urla intorno a lui, si aggrappava disperatamente al sidecar. La gabbia di Edvige, la Firebolt e il suo zaino scivolarono giù dalle sue ginocchia... "No... EDVIGE!" Il manico di scopa volteggiò a terra, ma Harry riuscì ad afferrare la tracolla dello zaino e la maniglia della gabbia, mentre la motocicletta tornava a girarsi in verticale. Un istante di sollievo, e poi un altro lampo di luce verde. Il gufo strillò e cadde sul pavimento della gabbia.Sconvolto dalla morte di Edvige, Harry deve però ancora vedersela con decine di Mangiamorte. Le magie di Hagrid fanno più male che bene, e Harry, da solo, deve tenere a bada gli aggressori a colpi di Schiantesimi. Tra i Mangiamorte riconosce il volto di Stan Picchetto. Un altro degli uomini incappucciati urla ai compagni: "E' questo, è lui quello vero!".
E poi la cicatrice sulla sua fronte bruciò come il fuoco [...] E Harry lo vide. Voldemort volava come fumo sul vento, senza manico di scopa né Thestral a sorreggerlo, il suo volto serpentino che riluceva nel buio, le sue dita bianche che sollevavano ancora la bacchetta... [...] Reggendosi a malapena sulla moto che precipitava, Harry sentì Voldemort gridare: "Mio!". Era finita: non riusciva a vedere né sentire Voldemort; vide un altro Mangiamorte allontanarsi e sentì "Avada..." Mentre il dolore alla cicatrice gli imponeva di chiudere gli occhi, la sua bacchetta agì di propria iniziativa. La sentì trascinare la sua mano come una grande calamita, vide una fiammata d'oro attraverso le palpebre mezze chiuse, sentì un crack e un urlo infuriato. [...] E poi Voldemort scomparve. Harry guardò in basso e vide Hagrid disteso, le braccia e le gambe divaricate, sul terreno sotto di lui.
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