Bianco e nero

Nella vita non è sempre tutto bianco o nero... esistono le sfumature. Parola di Cristina Comencini, che presenta il suo nuovo film, una commedia sull'amore tra uomini e donne di razze diverse con Fabio Volo e Ambra Angiolini.

Elena è devota alla sua attività come mediatrice culturale tra gli africani e le istituzioni italiane, ma inconsciamente spera che il suo impegno possa in qualche modo espiare i pregiudizi razziali dei genitori borghesi. Il marito Carlo non condivide il suo stesso entusiasmo e non ama accompagnarla alle serate benefiche promosse dall'associazione perché si sente fuori luogo. Finché non conosce Nadine, l'affascinante moglie senegalese del collega di Elena, e se ne innamora. Bianco e nero si scontrano e si fondono nel nuovo lungometraggio di Cristina Comencini che sceglie la commedia per invitare il pubblico ad aprirsi al "diverso". Se il cinema può far ridere utilizzando con intelligenza temi come la povertà, l'ignoranza, la corruzione, la mafia o la tossicodipendenza, è giusto e pertinente che lo faccia anche con il razzismo. L'esercizio della regista però si ferma qui. Vincolato rigidamente al titolo, il film non offre uno scambio culturale ma gira e rigira intorno a clichè preconfezionati, sfruttando fino allo sfinimento il concetto di bianco e nero dimenticando che esistono anche le sfumature. Persino Carlo e Nadine, seppur travolti dalla passione, finiscono per parlare della diversità del colore della loro pelle, al punto da far pensare, quanto meno, a una mancanza di idee in fase di scrittura. Teatro d'azione della relazione sentimentale dei due amanti clandestini sono da una parte la Roma bene servita a tavola da cameriere nere e dall'altra la più multietnica Piazza Vittorio con le mogli che perdonano ai mariti i tradimenti purché non siano consumati con donne bianche. Nel tentativo di affrontare con leggerezza una problematica che (purtroppo) è ancora profondamente radicata nella società, la Comencini crea una serie di macchiette a discapito del film che appare anacronistico (sono lontani i tempi - e i canoni - di Indovina chi viene a cena) e un tantino perbenista. Forse solo grazie all'interpretazione di Fabio Volo e a un finale per niente scontato, Bianco e nero si solleva dalla mediocrità.

Dopo la candidatura all'Oscar come Miglior Film Straniero nel 2006 de il suo La bestia nel cuore, Cristina Comencini torna nei cinema dall'11 gennaio con un genere completamente diverso, una commedia romantica d'attualità, molto politicamente scorretta, sulle coppie miste. Protagoniste due coppie di bravi attori, quella formata da Fabio Volo e Ambra Angiolini e quella composta da due fascinosi volti noti del cinema internazionale, entrambi di origini africane ma cresciuti e vissuti in Francia, parliamo di Aissa Maiga e di Eriq Ebouaney. Prodotto da Rai Cinema e dall'azienda di famiglia, la Cattleya, Bianco e Nero sarà nelle sale italiane in oltre 250 copie ma con pochissimi sponsor all'attivo legati ai costumi dei due attori africani, come ha dichiarato apertamente e non senza un pizzico di polemica la stessa regista durante la conferenza stampa di presentazione del film. Presenti all'appuntamento presso la Casa del Cinema di Roma tutti i protagonisti accompagnati dalla Comencini e dalle due sue giovani co-sceneggiatrici.
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