Walter Veltroni ha espresso in una frase quello che noi, poveri mortali, non avemmo potuto comprendere da soli. Durante un comizio il candidato premier ha dichiarato che il paese sta attraversando un periodo difficile e che occorre far ripartire i consumi interni e mettere le mani presto a salari, stipendi e pensioni più basse. Ritiene anche che non lo si fa presto, è la stessa tenuta complessiva del sistema ad essere a rischio: se non si consuma, non si produce e questo non ha certo un buon effetto sull'andamento dell'economia tanto che, anche a causa della contrazione della domanda interna, si va verso una drastica riduzione delle stime di crescita per quest'anno (0,5-0,7% secondo ipotesi più recenti).
Non si risolve certo il problema abbassando di due centesimi il litro il carburante. Il fatto di essere legati al petrolio al 100%, senza disporre di valide alternative, ci penalizza e continuerà a farlo in futuro. Escono ora le proposte di sfruttare ciò che la natura ci offre (vento, sole, aria), di pensare di più alle energie rinnovabili, si prospetta un ritorno al nucleare pulito (così la finiremmo di acquistare la stessa energia in Francia, a pochi chilometri dai confini italiani).
I cali dei consumi riguardano tutti i settori, senza distinzioni. Se fino a ieri il comprare un libro o un DVD si riteneva fosse una spesa superflua, oggi si rinuncia non solo a quelli, ma anche ad andare al cinema, a teatro, il sabato sera a ballare.
Il fatto stesso che i telegiornali insistono a volerci mostrare la recessione, fa pensare. Gli ultimi servizi che ho avuto il (dis)piacere di vedere riguardavano: la spesa al supermercato (prodotti di marca accantonati), l'abbigliamento (vestiti passati da padre in figlio o acquistati nei mercatini dell'usato), i trasporti (vendo l'auto e mi compro la bicicletta, così non inquino, non pago assicurazioni e ne guadagno in salute).
Per risparmiare fate il pane in casa, mettete al posto dei vasi di fiori sul terrazzo delle piantine di pomodoro, limone, basilico e quant'altro. La pasta è aumentata, ed allora facciamo anche quella, andando a prendere le uova dai contadini, la farina al mulino e l'acqua... dalla fonte.
Una cosa che mi ha meravigliato è il fatto che il latte, dal produttore al consumatore subisce un rincaro del 281%!!!
Però c'è anche di che stare allegri, infatti non tutto aumenta, ma ci sono pure prodotti in calo. Perciò, se volete risparmiare acquistate vino e champagne (- 4%), spumante (- 17%), birra (- 4%) e burro (- 2%). Buon appetito!
0 Commenti