Libri da leggere - aprile 2008



MARUZZA MUSUMECI - Andrea Camilleri

La storia comincia a Vigàta nel gennaio del 1890. Gnazio ritorna dall'America dopo 25 anni assenza. Ci era andato a lavorare giovane perché in paese era rimasto solo. Sapeva solo 'arrimunnari' gli alberi, ma alla perfezione tanto da essere assunto a New York come giardiniere. Poi, una brutta caduta da un pino, i soldi dell'assicurazione e il ritorno a Vigàta con un piccolo gruzzolo, sufficiente a comprare un pezzo di terra. Se ne era innamorato subito Gnazio, perché al centro di quella terra, stretta tra cielo e mare, troneggiava un ulivo secolare, la gente diceva che aveva più di mille anni. La terra era rinata con le sue amorevoli cure, rivoltata e bagnata, popolata di animali, abbellita da una costruzione tirata su pietra su pietra e ora a 45 anni Gnazio era desideroso di farsi una famiglia. E' l'esperta di erbe e guarigioni, la vecchia Pina, a trovargli una moglie - Maruzza Musumeci bella come il sole. Chi sa perché quella ragazza non aveva mai trovato marito. Forse per certe sue stramberie? Per quella voglia irrefrenabile di acqua di mare, per quella lingua straniera che le fioriva in bocca? E poi la voce di Maruzza, una voce che era una melodia. Le nozze, poi i figli. La famiglia di Gnazio e Maruzza cresce, prima nasce Cola, poi Resina, anche lei dalla voce ammaliante, poi Calorio e Ciccina, e cresce anche la casa...Non vogliamo anticipare altro di questa favola che attraversa un secolo e che si conclude nel 1943 alla morte di Gnazio. Vi si intrecciano mito e storia, ma anche arte, architettura, astrologia. Una fantasia sconfinata imbrigliata nel racconto di una vita vissuta intensamente. Il più poetico romanzo di Camilleri.




LA SOVRANA LETTRICE - Alan Bennett

A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. E in effetti è successo qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus della lettura a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali ripercussioni sul suo entourage, sui sudditi, sui servizi di sicurezza e soprattutto sui lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga. Perché oltre alle irrefrenabili risate questa storia ci regala un sopraffino colpo di scena, uno di quei lampi di genio che ci fanno capire come mai Alan Bennett sia considerato un grande maestro del comico e del teatro contemporaneo.




IL MATEMATICO IMPENITENTE - Piergiorgio Odifreddi

Il titolo dà un'idea dello spirito dell'autore, che nelle sue scorribande attraversa in lungo e in largo i territori (infiniti?) della galassia logico-matematica e dei suoi pianeti. Sono saggi, articoli, riflessioni e osservazioni su temi congeniali a Odifreddi, cui si aggiungono divagazioni sulla religione, l'attualità politica, la lingua e la letteratura. L'occhio del logico e del matematico osserva i fenomeni e gli uomini, ma è un occhio freddo, che guarda le cose senza pregiudizi, osserva (e giudica) alcuni eventi socio-politici con oggettività. Lo sguardo sul presente si alterna a ricognizioni sul passato: ogni capitolo si apre con un'intervista impossibile a un grande protagonista della Storia (Aristotele, Archimede, Newton...).
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