Ci siamo quasi: la festa degli innamorati è alle porte e ovunque fioriscono siti con idee meravigliose... Fiori, cioccolatini, cene a lume di candele, promesse di matrimonio, insomma, sempre la stessa roba trita e ritrita. Ma si sà : la tradizione vuole che si rispettino certi stili e quindi anno dopo anno questa festa si rinnova (o rinvecchia?) seguendo la linea dell'amore sotto tutti i punti di vista.
Quelle che vado a proporvi sono racconti fatti da innamorati, ed anche se da come li ho narrati sotto forma di raccontino sembrano barzellette, sono invece storie vere:
Il mio fidanzato è il perggior innamorato del mondo. Si dimentica sempre della festa e acquista all'ultimo minuto fiori o cioccolatini, solo perchè si accorge che giornali, riviste, pubblicità televisive o murali ricordano al mondo che "oggi è San Valentino". Si presenta da me trafelato e mi dice: -Ho girato mezza città , avrei voluto comprarti il mondo, ma so che a te basta un pensiero...!-
L'anno scorso mi sono ripromesso di fare qualcosa di veramente bello alla mia fidanzata. Gli anni precedenti ho fatto le solite cose scontate, e quindi la volevo stupire. Ho deciso di impegnare il mio stipendio nell'acquisto di un anello. Mi sono fatto accompagnare da mia mamma ed abbiamo visitato a tappeto tutte le gioiellerie della città . Ho preso appunti (prezzo, forma, qualità ) per poter essere sicuro di fare l'acquisto giusto. In più ho cercato di sondare il terreno chiedendo alla mia amata che effetto le avrebbe fatto ricevere un anello in dono, quindi alla fine avevo le idee più che chiare. Il giorno di San Valentino ero pronto, con l'anello prenotato in gioielleria che mi aspettava. Sono uscito dal lavoro e mi sono diretto al negozio, venti minuti prima della chiusura, così sarei andato direttamente da lei e mi sarei beato dello stupore del suo viso. Ero ellettrizzato, carico al punto giusto ed indossavo il mio vestito migliore. Il gioielliere mi ha ricevuto con un sorriso e mi ha mostrato l'anello aprendo la scatoletta. Cavoli, come luccicava! Ha iniziato ad incartarlo ed io, con fare da SPLENDIDO, ho messo mano al portafoglio... E' stata veramente una splendida serata, anche se la luce emanata dal viso della mia fidanzata era sul tipo torcia elettrica con pile quasi scariche. Si è dovuta accontentare di fiori e cioccolatini, sgranocchiati seduti su una panchina davanti al mare. Mai fidarsi delle carte di credito! Maledizione, non ha funzionato, ed il gioielliere mi ha guardato con viso inespressivo dicendomi, dopo la decima volta che provava a passarla, che era ora di chiudere. Quest'anno comunque vado sul sicuro: la mia fidanzata mi ha piantato!
Marco ha voluto giocare alla caccia al tesoro. Ero sotto la doccia quando ho sentito bussare alla porta del bagno. Ho chiesto chi era, ma nessuno ha risposto. Da sotto la porta spuntava un foglietto. Mi sono avvolta nell'accappatoio ed ho aperto: nessuno nei dintorni. Sul biglietto c'era scritto "vai in sala, cerca sotto il vaso. Ti amo!". Mi sono precipitata, ho cercato sotto al portafiori sotto al tavolo, ma niente. Allora ho guardato in giro ed ho visto un vasetto sopra al tavolino vicino alla finestra. Dall'imboccatura spuntava un pezzo di carta. "Brava, ora vai in cucina, nel posto più dolce. Ti adoro!"diceva il nuovo biglietto. Che bello!, mi dicevo, correndo verso la cucina ed indirizzandomi verso il barattolo dello zucchero, ma invece li non c'era nulla. Il posto più dolce... ma dove l'aveva messo? Ho guradato in giro, e quando stavo quasi per gettare la spugna, i miei occhi si sono posati sulla scatola dei dolci che due mesi fa ho messo in cima ai pensili, per evitare di cadere in tentazioni. Sopra di essi c'era un pacchettio rosso, con un fiocco al quale era attaccato un altro biglietto. Che bello!, ho ripetuto tra me, mentre avvicinavo la sedia al mobile. La scatola era in alto, così ho dovuto allungarmi parecchio, rimanendo in equilibrio su un piede. C'ero quasi, la mia mano stava per toccare il regalo, quando il mio piede ancora bagnato mi ha giocato un brutto scherzo... Ho passato la serata con Marco, in una saletta appartata, attorniati da uomini vestiti di bianco. Solo che non erano camerieri, e quella non era una saletta da ristorante. Mi trovavao in ospedale, in mezzo a medici ed infermieri e con un braccio ingessato appeso al collo!
"Serata speciale!" mi sono detto. La ragazza va trattata con i guanti. Sono quasi due mesi che ci esco e non vedo l'ora di stupirla, per farle vedere il romanticone che sono. Sono andato nel miglior hotel della città ed ho prenotato la suite vista mare, con inclusa cena in camera, vasca jacuzzi e colazione servita a letto. Un impegno economico non indifferente, ma come ho detto, la ragazza merita. Ho voluto strafare: con gli ultimi spiccioli, dando fondo al conto corrente, ho noleggiato una Smart per essere più intimi. Prima di andare a prenderla sono ripassato in albergo ed ho dato un'occhiata. Tutto sembrava perfetto, pronto per la grande serata. Ma mancava il tocco finale. Ho sparso il letto di petali di rosa, sfogliando due dozzine di rose rosse. Ora ero pronto per andarla a prendere. Quando è uscita di casa sono rimasto senza fiato: era truccata e vestita in modo perfetto! Cavoli, che sventola! Il cuore batteva a mille, mentre percorrevo il breve tragitto verso l'hotel. Il ragazzo di sala (al quale avevo allungato gli ultimi 20 euro) ci ha accompagnato in ascensore sino alla camera, l'ha aperta e mi ha consegnato le chiavi. Luci soffuse, tavolo apparecchiato. Mi sono avvicinato e le ho detto: -Vuoi vedere la vista meravigliosa che si gode dalla camera da letto?-. nella penombra mi sembra sia arrossita, ma si è lasciata condurre. -Un attimo, sorpresa!- e le ho messo le mani sugli occhi. L'ho fatta entrare ed ho fatto in modo che desse le spalle al letto. Il suo viso si è illuminato alla vista del porto illuminato. Le ho preso le mani, mentre uno starnuto è esploso dalle sue labbra. -Salute!-, altro starnuto, poi un altro. L'ho fatta sedere sul letto e l'ho sdraiata, quando i suoi occhi hanno iniziato a lacrimare. -Sei felice?- le ho chiesto. Lei si è alzata di scatto, cercando un fazzoletto e continuando a starnutire. -No, sono allergica alle rose!- mi ha gridato uscendo di corsa dalla stanza e lasciandomi li con il mio investimento... a perdere!
Mi sono divertito a scriverli, in questa serata invernale, pensando che in fondo un po' di humor non guasta. Buon san Valentino da gancjo.
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